Ho sbirciato nell'angolo
più ebbro della memoria.
Vi ho trovato una mano
riposata sullo stomaco
vi ho ritrovato il sorriso
e ripreso forze.
E così troneggiavo
nella mia esuberanza
affascinavo l'anima
e i fianchi ondeggiavano placidi
su un sontuoso corpo di donna.
Il torrente di quell'amore
aveva avviato l'incertezza
del luogo
del tempo
del modo.
Mi ero seduta sulla notte
per scegliere il cammino
più difficile
ma finalmente placata
potevo camminare da sola
ricordandomi che gli amori nuovi
sono pieni di pause
ma il presente
ricomincia da capo
ad ogni respiro.