poter riaccarezzare il vecchio mar sussurrante,
di presso alle onde come ai miei pensieri,
rimirarlo nel suo inceder lento ed errante,
insieme ai furiosi ricordi delle stagion di ieri,
ed un giorno bramando con quelli di dissolvermi morente
laggiù sotto i suoi occhi blu e fieri,
facenti del mio cuor un oceano di menti,
come di tante persone e volti, ogn'un sinceri,
ad onta dello sguardo giudice delle genti!
ed immaginar quanto pudica qui la morte ed i suoi riti funerei,
e quanto calorosi l'abisso ed il suo silenzio nonostante
quei suoni, quei colori e quei profumi cinerei,
pensando al sapor del sale stridente e costante
come al sapor d'un figlio del mare, laggiù dansante...