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L'unica destinazione

Harold correva ogni giorno. Correva contro la solitudine, che lo stava divorando.
Ogni pomeriggio saliva sulla sua bici da corsa, convinto di poter sconfiggere quel mostro. Convinto che sarebbe tornato a casa da uomo nuovo, una persona migliore.
Quello che però Harold non capiva è che la solitudine era la sua migliore amica.
Harold ancora in bici. Il vento in faccia, ad aumentare la sofferenza. Da diversi km non si vedeva l'ombra di una casa, era la prima volta che si era inoltrato in quella strada. O forse ci era sempre stato, apparteneva a essa.
Altri km con sole rovente e vento contrario sul viso. Finalmente scorge qualche casa e Harold pensa che magari, con un po' di fortuna, troverà anche una fontana per rinfrescarsi. Un senso di sollievo lo attraversa.
Entra in un paese, e il cartello che lo accoglie attira la sua attenzione. Benvenuti a "Isolation" vi era scritto.
"Bene", pensa Harold.
"Penso proprio che mi fermerò qui".

 

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