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Blade Trinity

Giorno uno
Ponte Milvio. L’estate, a Roma, è ormai agli sgoccioli. Da poco è trascorsa la mezzanotte ed un lieve Ponentino increspa il Tevere. In penombra il volto di una giovane donna diventa duro quando il suo compagno s’allontana nell’oscurità. Lei resta immobile, accanto al lampione centrale, riconoscibile per gli innumerevoli lucchetti degli innamorati. Un istante dopo una lama brilla nella notte e la testa della donna rotola via. Incastrata tra due colonnine del parapetto sembra sorridere ad una splendida Roma by night.

Giorno due
Il capitano dei carabinieri Federico Mirabile arriva a Ponte Milvio per unirsi alla squadra omicidi che fin dall’alba è sul luogo del delitto.
“Uno spazzino l’ha trovata poco prima dell’alba. L’ho lasciato andare perché sconvolto” riferisce il maresciallo Giulia Trevi.
Il capo della scientifica Luciano Rodolfi: “è stata decapitata nella notte, forse tre ore fa. Devo comunque prima portare il corpo in laboratorio e procedere alle analisi di routine”. Il dottor Rodolfi lo chiamano “lo scozzese”, per via del pelo rossiccio su tutto il corpo. “Forza capitano, è ora di entrare” e, così dicendo, guida la squadra verso il tendone.
S’avviano verso il lampione centrale attorno al quale entrano ed escono carabinieri in tuta bianca. Rodolfi indica una scatola piena di mascherine, sovra scarpe e guanti di gomma.
Prima d’entrare lo scozzese afferma: “la donna è stata decapitata con una spada. Ha un solo taglio sul collo e, ad una prima analisi, non mostra segni di stupro”. Il maresciallo Giulia Trevi si morde un labbro: è alla sua prima indagine.
Sul parapetto del ponte c’è il corpo di una giovane donna senza testa nella posizione in cui l’assassino l’ha sorpresa, con le braccia rigide oltre il parapetto. Sulla sua maglia grigio perla la luce delle lampade batte in modo spettrale.
Un carabiniere si sente male ed esce di corsa dalla tenda.
“La vittima non aveva documenti” dice uno.
“L’arma del delitto non è una spada qualsiasi?" spiega lo scozzese avvicinandosi alla donna?" ma quella di un samurai, con la lama di diamante. Osservate attentamente: è bastato un solo colpo di precisione perché la carotide venisse recisa come il gambo di un fiore”.
“L’assassino potrebbe essere un conoscitore di arti marziali” commenta il capitano, “o un esaltato di blade trinity” fa il maresciallo osservando da molto vicino il taglio inferto dalla lama di diamante e, aggiunge: “una sola spada è in grado di fare questo”. Il capitano osserva il maresciallo Trevi e lei lo invita ad uscire dalla tenda.
Finalmente fuori, con un senso di sollievo, Giulia si toglie la mascherina di gomma e dice: “credo che la spada del nostro assassino sia una katana blade trinity, la stessa usata dal protagonista dell’omonimo film per uccidere i vampiri”.

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1 commenti:

  • Roberta P. il 12/10/2013 18:10
    e dov'è finito il testo?
    Peccato, il titolo prometteva bene.

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