racconti » Racconti brevi » Tano
Tano
"Tano"... pronuncio il suo nome a bassa voce, accarezzandolo sul dorso.
Lui ha lo sguardo rivolto verso di me; rimane a guardarmi, con un' espressione triste.
Poi socchiude un po' gli occhi.
Il muso poggiato sul suo cuscino, le orecchie all' indietro e il corpo raccolto.
é strano per me, vederlo così mogio.
Oggi, Tano non si sente molto bene : una tracheite lo affligge e frequenti accessi di tosse, lo fanno soffrire e gli provocano dei rigurgiti.
Anch'io, soffro con lui e decido di portarlo dal veterinario che, visitandolo, mi rassicura.
Una settimana di antibiotici e tornerà "come nuovo"!
Un simpatico meticcio, di circa quattordici chili, bianco, con una pezzatura nera.
Snello e vivace, è molto agile nonostante i suoi otto anni, che per un cane rappresentano già un' età di tutto riguardo.
Affettuoso, e con una certa propensione all' indipendenza, ha un aspetto da bandito, con quella mascherina nera sugli occhi, che prosegue fin sulle orecchie dritte, che si muovono come radar.
Il suo pelo, di lunghezza media, è più lungo all' altezza del collo; una grande coda, anch' essa bianca e nera e ritorta a destra, gli dà un' aria da cartone animato.
"Fermo" dicevo, mentre lui seduto al mio fianco, con i muscoli frementi, resisteva all' istinto predatorio osservando la piccola palla che si allontanava.
"Vai", ed era libero di scatenarsi all' inseguimento dell' oggetto ancora in movimento.
Giocavamo per ore, e alla fine ero io quello stanco; lui, con l' energia del cucciolone, avrebbe continuato a oltranza.
Il nostro legame diventava ogni giorno più stretto.
Ho imparato tanto : suoni, atteggiamenti, modi di comunicare, il piacere di restare insieme, anche senza fare niente.
Adesso Tano non è più attirato dalla palla, ma di tanto in tanto, se la prende con qualche insetto che gli ronza intorno, certo per dispetto!
Mi diverte, sentire il rumore netto delle mascelle che si serrano, nel tentativo di catturare l' intruso, che regolarmente riesce a farla franca.
In passato, avevo rifiutato cuccioli di razza che mi erano stati offerti da amici, perché non mi sentivo pronto a prendermi la responsabilità di un essere, la cui qualità di vita sarebbe dipesa da me.
Inoltre, avendo la passione per i viaggi, temevo che mi sarei sentito condizionato, non sapendo gestire la nuova situazione.
Ma, quando mi trovai di fronte agli occhietti spauriti di quel cucciolo di appena due mesi, la sensazione che provai, fu più forte di qualsiasi pensiero razionale.
Sembrava timido e impaurito, abbandonato dalla madre.
Io e la mia ex ragazza, lo avevamo trovato in campagna, nella proprietà della nonna di lei.
Fu questione di pochi minuti : subito "battezzato", Tano si ritrovò in mezzo a noi, in moto, verso la sua nuova residenza.
Credo che non abbia mai dimenticato quella corsa, infatti non ha più voluto saperne delle due ruote!
In realtà, penso che quello, fu il tragitto più bello e significativo che la mia vecchia Harley softail- springer abbia mai fatto : carica com' era di amore, ci trasportava borbottando, verso casa!
La vita unisce e divide, e il confine tra queste sensazioni non è sempre del tutto chiaro : a volte le unioni nascondono fratture e le divisioni mantengono invisibili fili; ma io e Tano siamo ancora qui.
Lui sembra capire ogni parola che gli dico, reagisce ai miei stati d' animo e gli basta avere la mia attenzione e una passeggiata per essere felice!
Quando mi si avvicina, e con il muso mi sposta un braccio insistentemente, è come se dicesse : "ho bisogno di carezze".
E se io, per metterlo alla prova faccio l' indifferente, lui insiste; e poi ancora, fino a che non lo accontento.
Perché come tutti noi, ha bisogno di un semplice momento di affetto in cui sentirsi parte di qualcosa.
Per questo, sono io che lo ringrazio di essersi fatto trovare lì, quel giorno, solo ed impaurito e avermi dato la possibilità di "crescere", con un amico!
12
un altro testo di questo autore un'altro testo casuale
0 recensioni:
- Per poter lasciare un commento devi essere un utente registrato.
Effettua il login o registrati
- oltre a chiamarmi Marcello ho anche un cane, Blink, e quindi ho apprezzato e rivisto tutto quello che hai scritto nel mio rapporto con il nostro cucciolone (13 anni per 43 chili). bravo!
- Un racconto di un meticcio di nome Tano e l'amico Marcello, un incontro importante che ti conquistato il cuore.
Molto bello questo racconto!
- grazie a tutti anche da parte di Tano!
- Racconto pieno di tenerezza, d'amore e di attenzione. Tano il bandito mi ha conquistato!
- Scusa, intendevo... a differenza dell'uomo (non dell'amico che se è vero non ti delude mai e ti sostiene sempre, anche quando a volte li trattiamo ingiustamente...).
- Storia tenerissima, raccontata con tanta dolcezza e dovizia di particolari: quei piccoli grandi gesti d'amore che legano l'uomo e il cane in un modo così esclusivo e particolare! Un affetto puro proprio perchè sincero e non condizionato da nessuna contropartita... un amico che non ti abbandona mai e resta al tuo fianco sempre... e a differenza dell'amico non ti "deluderà" e non ti "porterà mai il muso". Bravo
- Meraviglioso racconto, non c'è scritto se è autobiografico ma penso e spero sia così.
I cani hanno la capacità di donare amore e condivisione, di farci compagnia con i loro giochi e silenzi, di non chiedere nulla... solo qualche coccola.
p. s. se vuoi leggere quel che ho scritto del mio adorato peluscione vai a leggere "Aramis".
Opera pubblicata sotto una licenza Creative Commons 3.0