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Getta la palla sul musicista

Le vie di Crucoli sono strette e fendono le case del centro storico con ripide scale ed audaci archi. Mi piace affermare che sono le strade dei controsensi: sempre in salita e sempre in discesa, e le ginocchia di un cittadino sono messe a dura prova.
Se poi il cittadino arriva dalle nebbie del lontano Nord, le difficoltà si moltiplicano.
La missione consiste nell'incontrare l'informatore in un luogo affollato. Ma quando sei in un paese dell'entroterra calabrese, un luogo affollato non si può che avere se una sagra paesana sta per allearsi con una Festa dell'Unità. E niente può essere meglio che la serata che chiude l'annuale sagra della sardella e che preannuncia l'imminente apertura della festa di partito.
La piazza centrale del paese si trova quasi in punta alla collina, sovrastata soltanto dal castello, adibito in tempi moderni ad acquedotto.
All'ingresso della piazza è stato allestito il palco dove si dovrà esibire un quartetto di fiati con un batterista. Strana scelta musicale per una sagra di paese. Tutto attorno i banchi sono affollati di gente che si prepara panini alla sardella, spaghetti alla sardella, pizzette alla sardella e salatini alla sardella. Devo avervi già detto che si tratta della sagra della sardella...
Entro nella piazza già affollata. Deve trattarsi di gente che arriva da paesi limitrofi, non è possibile che siano i soli crucolesi. Eppure si conoscono tutti. E mi guardano come si guardano gli stranieri nei paesi del sud.
"Deve essere il nuovo compagno della Rosa. Quella che è andata su al nord" sento sussurrare un'anziana signora all'orecchio sbagliato di un arzillo ottantenne seduto su una panchina.
Vorrei non farmi notare e mi metto a spalmare due fette di pane con la sardella. La puzza di pesce mi avvolge ma poi addento il panino e mi lascio trasportare dal gusto forte e speziato.
Cerco di appartarmi quasi dietro il palco, su un lato della piazza da cui si gode il panorama di tutto il paese che si scaglia come un burrone sotto di me. Alcune piante, che si trovano ad ornamentare la ringhiera che impedisce di gettarsi al di sotto con troppa facilità, mi permetteranno di mimetizzarmi all'occorrenza.

"Non sappiamo se fidarci di lui. Prima di passargli le informazioni, devi essere capace di valutarlo. Al minimo dubbio che non sia in grado di affrontare l'operazione chiudi tutto e lo facciamo fuori." - queste erano state le parole del capo.
Odiava partire prevenuta ma il fatto che aveva scelto di accettare l'incontro alla sagra della sardella, già faceva di lui un possibile deficiente. Gli aveva proposto quel posto perchè era l'occasione per vedere delle sue amiche che avrebbero potuto aiutarla se fosse stata una trappola. E lui aveva accettato il primo luogo proposto: un dilettante come minimo.

La piccola orchestra inizia il suo repertorio Jazz. Una signora vicino a me si lamenta. Parla un calabrese molto stretto ma intuisco che vorrebbe vedere le coppiette ballare. Ma come si fa con del sano e vecchio Jazz? Ci vorrebbe proprio un bel liscio.

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