Un cavaliere impavido ed incosciente mi prende per mano,
lo seguo e mi ritrovo in un mondo sconosciuto,
l'aria che respiro ha i colori dell'arcobaleno,
nuovi pianeti girano intorno emettendo dolci melodie,
esplorando mi sorprendo e sentendomi a casa mi meraviglio.
Ed ora mi libro nel cielo, finalmente leggera sopra i tetti e
le case, sfioro le stelle con le punta delle dita per poi
lasciarmi precipitare fino a pochi metri da terra,
accarezzo l'acqua del mare, nei capelli il profumo del sale,
le foglie degli alberi mi solleticano il ventre
ed io sorrido alzandomi di nuovo in volo, tra le braccia il vento,
cercando una nuvola su cui planare, per poi tornare a dormire.
Entro a volte in calde stanze accoglienti dove la voluttà gioca con la fantasia, le braccia del mio amato mi cingono e calde carezze mi avvolgono,
ma altre braccia impertinenti abitano quelle stanze prive del senso di pudore e di colpa, ascolto languidi baci e sfrontate carezze,
che il mio corpo accoglie, siano esse di maschio o di femmina,
giovani o vecchie, amate o odiate.
Ed è in questo posto che un giorno fui regina, ed è qui che un giorno fui giudice e fui assolta, ed è il luogo in cui ho potuto abbracciarti nonostante la lontanza, sentire il tuo profumo, assaporare il tuo gusto, vederti di nuovo, sentire il tuo calore anche se tempo fa lasciasti la terra.