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“Chi dona gli organi ama la vita. ”

TEMA – Premio Nicholas Green
Si commenti tale pensiero esprimendo delle riflessioni personali sul valore della solidarietà umana testimoniata anche dai genitori di
Nicholas Green.


Tutti gli esseri umani sentono l’esigenza di aiutare chi ha bisogno e chi non ha autosufficienza.
Ogni genitore si prende cura dei propri figli fin dalla nascita e dà loro l’affetto e le cure necessarie per farli crescere con salute e renderli indipendenti.
Anche da adulti ci sono spesso situazioni in cui c’è bisogno di assistenza e solidarietà. Ci sono tanti giovani che si drogano e per uscire da questa brutta esperienza hanno bisogno di affetto e solidarietà non solo della famiglia ma anche dagli altri. Anche gli anziani che spesso vivono soli hanno bisogno di affetto e solidarietà da parte di qualcuno che si occupa di loro.
Ci sono tante persone malate, alcune gravemente, che hanno costante bisogno di assistenza.
Alcune malattie sono, purtroppo, incurabili, altre invece potrebbero essere curate grazie al trapianto degli organi che sostituiscono quelli malati.
La donazione è un gesto di grande solidarietà sia da parte del donatore e sia da parte dei familiari.
Chi dona gli organi non è egoista perché guarda il futuro delle altre persone ed è contento di sapere che anche se lui non c’è più, altre persone vivono con i suoi organi..
Proprio come i genitori del piccolo Nicholas Green che nonostante il dolore per la tragedia della scomparsa del loro bimbo, hanno donato i suoi organi, dando la possibilità a persone malate, senza speranza di guarigione, di riacquistare la salute.
Mi ha colpito moltissimo il modo come è morto Nicholas:
è morto proprio mentre era in gita a Roma in Italia con i suoi genitori, ucciso nel tentativo di una rapina i genitori hanno dimostrato di non avere rabbia verso gli Italiani capendo che la causa erano alcune persone cattive
Io sono un ragazzo di 11 anni che vive sulla sedia a rotelle fin dalla nascita. Ho sempre bisogno di qualcuno vicino che mi aiuti nelle esigenze di ogni momento.
Uso solo un dito della mano sinistra e con questo riesco a scrivere al computer. La mia malattia fino ad oggi non è curabile. I miei genitori mi dicono che anche così sono il bimbo più bello del mondo, ma nel mio cuore ho una piccola speranza: che un giorno con i progressi della scienza, forse anche con un trapianto, potrei provare a fare tutto ciò che fino ad oggi non ho potuto.
Non so come sarà il mio futuro; ma so che fino ad oggi senza l’amore dei miei familiari, la solidarietà dei miei compagni di scuola e degli insegnanti, la mia vita sarebbe molto più difficile.
Io al posto dei genitori di Nicholas non so se avessi avuto la stessa reazione ma una cosa è certa che grazie a Nicholas Green, cinque persone vivono con meno problemi e possono vivere meglio

 

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4 commenti:

  • Giusy Grasso il 15/10/2012 11:56
    grazie per aver arricchito la mia anima con le tue parole e la tua esperienza. Ti abbraccio forte.
  • salvo ragonesi il 26/03/2012 18:04
    questa tua lascia un segno nel mio cuore. bellissima lettera -ti abbraccio Emanuele ciao.
  • Anonimo il 29/11/2009 18:04
    Ho vivo ricordo di questa tragedia successa al piccolo Nicholas, avvenuta più di un decennio fa! Ed anch'io mi associo con Rainalda: a te, auguri di cuore.
  • rainalda torresini il 28/05/2009 20:46
    auguri di cuore a te!