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Gioia del messia

L'Unto del Signore, il Messia,
è già presente in mezzo a noi e dentro
la nostra storia e il Natale non è
una ricorrenza dovuta, ma un evento.

Cristo è inesauribile come la sorgente
di grazia che emana con la sua presenza
per coloro che lo sanno attendere
ed accogliere giorno per giorno.

Credere e sperimentare che Gesù bussa
ogni giorno alla porta del nostro cuore
per entrarvi e metterci stabile dimora
appartiene al nostro personale percorso.

Non si acquisisce Cristo in automatico,
ma si impara nella vita a fargli posto,
in seguito a mille chiamate a conversione
finché mi trovo col cuore gonfio di speranza.

Per questo la Chiesa copre oggi per me
la funzione di Giovanni Battista,
per sottrarmi dal sonno delle abitudini
e risvegliarmi con la freschezza dell'annunzio.

Anche quest'anno la Voce mi avverte
che viene la Parola incarnata, che discende
dal cielo con la stessa potenza e verità
con cui è germinata nel grembo santo di Maria.

Questa volta potrò anch'io dire fiat
e contemplare in me l'uomo nuovo,
la promessa di una nuova natura umana
divinizzata dal Verbo e liberata dalla morte.

Se Gesù nasce in me, allora il tempo
non mi appartiene più, il mio programma
di vita salta, le mie relazioni si modificano,
gli amici e avversari, tutti diventano fratelli.

Cristo mi fa diventare un uomo giusto,
onesto, compassionevole, affabile e mite;
ho il pieno possesso delle mie facoltà di bene
e non ho più bisogno d'essere industrioso nel male.

Non moralismo bigotto, senza maschere
di perbenismo; vinco i miei difetti riconoscendoli,
abbandono ogni violenza di giudizio e sospetto;
con Lui vinco il male con il bene e sono in pace.

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