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Notificazione di presenza sui Colli Euganei

Se la fede, la calma d'uno sguardo
come un nimbo, se spazi di serene
ore domando, mentre qui m'attardo
sul crinale che i passi miei sostiene,

se deprecando vado le catene
e il sortilegio annoso e il filtro e il dardo
onde per entro le piú occulte vene
in opposti tormenti agghiaccio et ardo,

i vostri intimi fuochi e l'acque folli
di fervori e di geli avviso, o colli
in sí gran parte specchi a me conformi.

Ah, domata qual voi l'agra natura,
pari alla vostra il ciel mi dia ventura
e in armonie pur io possa compormi.

 


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3 commenti    

3 commenti:

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  • il 16/10/2013 11:04
    Mi scuso per l'errore di battitura: volevo dire "contemporanea"
  • il 16/10/2013 11:04
    Mi scuso per l'errore di battitura: volevo dire "contemporanea"
  • il 16/10/2013 10:59
    Qualche tempo prima che morisse ho contattato Andrea Zanzotto al telefono. Il numero me l'aveva fornito sua cognata. Dovevo spedirgli una antologia che aveva curato la Regione Toscana sulla figura del "Pater" (edizioni Morgana Firenze) che lui non aveva ricevuto. Anche lui aveva avuto un amore giovane e ci siamo confessati. Ma la sua malattia lo stava consumando e la conversazione è stata alquanto penosa, soprattutto per lui, ma lucida fino in fondo. Avevo perso un'occasione qualche anno prima di conoscerlo personalmente. Ero stato premiato in un bando di narrativa e non sono andato a ritirare il premio. Lui era in giuria. Ho perso una grande occasione perché Zanzotto è uno dei grandi della nostra poesia contenporanea. Ma è già stato un privilegio per me avergli parlato ed ascoltato quella voce che aveva dato fiato a tante sue splendide poesie. Ed il privilegio aumenta perché in quell'antologia c'era anche una mia poesia insieme alla sua.