Completamente pazzo è colui
che dice di essere stato innamorato un'ora.
E non perché l'amore declini così presto
ma perché in minor tempo può divorarne dieci.
Chi mai mi crederà se io vi giuro
che quella piaga mi è durata un anno?
Chi mai di me non riderebbe
se affermassi di aver visto una fiasca di polvere
bruciare un giorno intero?
Ah che balocco è un cuore
una volta caduto nelle mani dell'amore!
Tutti gli altri dolori fanno posto ad altri dolori
e solo un po' ne chiedono per sé.
Essi vengono a noi, ma Amore ci trascina
ci inghiotte e non mastica mai!
A causa sua, come da palle incatenate
intere schiere muoiono.
Egli è il tiranno luccio
e i nostri cuori sono pesciolini.
Se non fosse così
cosa avvenne del mio cuore quando ti vidi la prima volta?
Portavo un cuore entrando nella stanza
ma uscendo dalla stanza non lo avevo più.
Fosse andato da te, lo so bene,
il mio cuore forse avrebbe insegnato al tuo cuore
a mostrarsi verso di me più pietoso.
Ma l'amore, ahimé, al primo soffio
lo infranse come vetro.
Eppure nulla può accadere al nulla
né alcun luogo può essere vuoto.
Per questo penso che il mio petto
conservi ancora quei frammenti
benché non siano più uniti.
E così come ora gli specchi infranti
mostrano centinaia di volti minori,
così i frammenti del mio cuore possono
scegliere,
desiderare
e adorare
ma dopo un tale amore
non possono più amare.
Quando tu sarai morta, morta, e lontana dal peccato stupendo,
e l'anima disincarnata gemerà sul dirupo dell'abisso estremo
lasciando per sempre il suo cuore al freddo in un letto di terra,
quando, fuori dal corpo che il mio corpo ha amato, l'intima-
anima sarà, nuda dopo la spietata metamorfosi,
cosa dirà alla mia, quando morti, noi, morti saremo?
(Quando io sarò morto, morto, e tu sarai stata distesa,
col corpo dalle mie labbra sì amato dato ai vermi al loro bacio
con la fresca gola liscia, e la testa dalla chioma luminosa-).
il tuo ritorno sarà il mio ritorno
i me stesso ti seguono, io solo resto;
un'effige d'ombra o che pare
(un quasi qualcuno ch'è sempre nessuno),
un nessuno, che, fino al loro e tuo ritorno,
passa perenne la sua solitudine
a sognare i loro sguardi aprirsi al tuo mattino
a sentire le stelle levarsi nei tuoi cieli:
quindi, nel nome misericordioso dell'amore,
non tardare più di quanto io privo di me
sopporti l'assenza dell'attimo in cui un altro
stringa fra le braccia la mia stessa vita che è tua
-quando paure, speranze, credi, dubbi, spariranno.
Ovunque e della gioia perfetta integrità siamo.
Il tuo più tenue sguardo
facilmente mi aprirà
benché abbia chiuso me stessa
come dita
sempre mi apri petalo per petalo
come la primavera fa
toccando accortamente
misteriosamente la sua
prima rosa
e io non so quello che c'è
in te che chiude e apre
solo qualcosa in me
comprende che è più
profonda la luce dei tuoi
occhi di tutte le rose.
Nessuno... neanche
la pioggia ha...
Così piccole mani.
da sì lungo il mio cuore é stato col tuo
chiuso fra le braccia flesse nel buio
dove nuove luci germinano e
crescono,
da tempo la tua mente é entrata nel
mio bacio come forestiero
nelle strade e nei colori d'una città-
che forse ho scordato
come, sempre (da quest' affrettata crudezza
di sangue e di carne) Amore
conia il suo più graduale gesto,
e affida la vita a eternità
-poi le nostre metà distaccandosi divengono musei
zeppi di ricordi bene impagliati