Per fare una prateria ci vuole un'ape e una gaggia,
un'ape, una gaggia,
e fantasia.
La fantasia da sola è sufficiente,
se l'ape è assente.
Chi non trova il paradiso quaggiù
non lo troverà neanche in cielo.
Gli angeli stanno nella casa
accanto alla nostra
ovunque noi siamo.
Invidio i mari che lui attraversa -
invidio i raggi delle ruote
della carrozza che lo porta in giro -
invidio le curve colline
che osservano il suo viaggio.
Tutti possono vedere facilmente
quel che invece - ah, cielo -
a me è vietato assolutamente.
Invidio i nidi dei passeri
che punteggiano le sue lontane grondaie -
la mosca soddisfatta sul suo vetro -
e le foglie felici - felici -
che fuori dalla sua finestra
scherzano approvate dall'estate -
gli orecchini di Pizarro
non potrebbero acquistare ciò per me.
Invidio la luce che lo sveglia -
e le campane che gli annunciano con forti
rintocchi il mezzogiorno. Fossi io
per lui il mezzogiorno.
Ma mi vieto di fiorire -
e annullo la mia ape -
per paura che il mezzogiorno
sprofondi me e Gabriele nella notte infinita.
Rifletto: il mondo è breve
e l'angoscia?" assoluta?"
molti soffrono.
E con questo?
Rifletto: potremmo morire,
la vitalità più intensa
non può impedire il decadimento.
E con questo?
Rifletto: un giorno in cielo
in qualche modo sarà tutto uguale,
qualche nuova equazione sarà data.
E con questo?
Portare la nostra parte di notte,
la nostra parte di mattino.
Di immensa gioia riempire il nostro spazio,
il nostro spazio riempire di disprezzo.
Qui una stella, là un'altra stella.
Qualcuno smarrisce la via!
Qui una nebbia, là un'altra nebbia.
Poi, il giorno!
Emily Dickinson ()
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