Tutti gli eserciti sono uguali
È quel che sembra e non quel che vali
L'artiglieria fa il solito rumore
Attributo dei giovani è il valore
Stanchi sono gli occhi dei vecchi soldati
Gli rifilano le solite menzogne
Le mosche han sempre amato le carogne.
Ci hanno potuto;
Il re e la patria,
Cristo Onnipotente
E tutto il resto.
Patriottismo,
Democrazia,
Onore...
Parole e frasi,
Ci hanno ferito o ucciso.
Canto per i critici
Con le tasche piene di ranno
Ventiquattro critici
Che con me ce l'hanno
Sperano che crepi
Che ti lasci andare
Per poter essere i primi
I primi ad annunciare
Ogni sintomo di debolezza o di rapido declino.
(Sono tutti uguali, il tedio è genuino,
sordide catastrofi, bara col destino,
gente volgarissima, personaggi da strapazzo,
tossicomani, soldati, prostitute,
uomini senza cazzo *)
Se non vi garbano, io certo non vi adulo
E invece d'un consiglio mi compiaccio
Ficcateveli su per il culo
Questo, ragazzi, è l'augurio che vi faccio.
Lo so che i preti si masturbano di notte,
Che i gatti fottono,
E le ragazze non sono marmotte,
E tuttavia
Che cosa posso fare
Per aggiustare le cose se son rotte?
C'erano Ike e Tony e Jaque e il sottoscritto
Che giravano per il centro di Schio
Tre giorni di licenza e ti senti un gran dritto
Sbronzi duri ma l'occhio aperto e fitto
Si guardava com'erano fatte, santo Dio
Perché la faccia non interessa quando hai solo tre giorni
di licenza
Né ad Ike né a Tony né a Jaque né al sottoscritto.
La faccia è gratis, la guardi, ne hai diritto
Ma una caviglia ti costa sofferenza
Perché la caviglia è un segno.
Buono è il cognac anche se Martel non è,
La caviglia ha segreti che tiene per sé.
Certe volte li serba, o li scambia con te.
Fra tre giorni saremo di nuovo all'inferno, ecco perché
Non ce ne importa un fico se anche lei Martel non è.
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