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La gatta

Era una gatta, assai trita, e non era
d'alcuno, e, vecchia, aveva un suo gattino.
Ora, una notte, (su per il camino
s'ingolfava e rombava la bufera)

trassemi all'uscio il suon d'una preghiera,
e lei vidi e il suo figlio a lei vicino.
Mi spinse ella, in un dolce atto, il meschino
tra' piedi; e sparve nella notte nera.

Che notte nera, piena di dolore!
Pianti e singulti e risa pazze e tetri
urli portava dai deserti il vento.

E la pioggia cadea, vasto fragore,
sferzando i muri e scoppiettando ai vetri.
Facea le fusa il piccolo, contento.

 


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5 commenti    

5 commenti:

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  • Emiliano Francesconi il 18/11/2013 22:15
    Tenera, piena d'amore inarrivabile!!!! Ho i brividi, penso all'amore di una madre che prima di andare incontro a sicura morte mette in salvo il suo piccolino per poi sparire nella notte nera spazzata via dai venti e dalle piogge dei deserti!!!!!!!! Grazie maestro per questi meravigliosi versi!!!!!!
  • Emiliano Francesconi il 18/11/2013 22:09
    Mi sembra di vedere la scena cosi' triste e tenera, cosi magistralmente ed inimitabilmente scritta!!!!!!! Una scena straziante di una madre oramai vecchia che va verso sicura morte ma prim mette in salvo il suo piccolino, il tutto reso ancora più triste da una notte nera spqzzata via dai venti del deserto!!!!!!!! Grazie maestro!!!!!!
  • il 08/04/2012 11:29
    Bellissima, un poeta con la P maiuscola...
  • GERARDO ESPOSITO il 22/02/2011 12:37
    mamma mia, sono commosso...
  • Piero Simoni il 11/01/2010 00:15
    dolcissima immagine!