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Poesie di Johann Wolfgang Goethe

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Innamorato

Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante;
venissi tu a pescare,
io mi lascerei prendere.
Vorrei essere un pesce,
così vispo e guizzante.

Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!
Oppure una vettura,
per portarti a tuo agio.
Oh se fossi un cavallo,
ti sarei caro allora!

Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio;
se tu facessi spese,
io tornerei correndo.
Vorrei essere oro,
e sempre al tuo servizio.

Vorrei esser fedele,
la mia bella sempre diversa;
a lei vorrei promettermi,
né vorrei mai andarmene.
Vorrei esser fedele,
e lei sempre mutare.

Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo;
se tu mi rifiutassi,
non potrei certo affliggermi.
Vorrei essere vecchio,
tutto rugoso e freddo.

Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi,
e tu fossi imbronciata,
ti farei delle burle.
Se io fossi una scimmia
pronta agli scherzi buffi.

Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone,
avessi l'occhio di lince
e un'astuzia di volpe.
Fossi mite come una pecora,
ardito come un leone.

Tutto quello che io fossi,
te lo concederei;
con i beni di un principe,
tutto ti apparterrei!
Tutto quello che io fossi,
te lo concederei!

Ma sono come sono,
e accettami così!
Se ne vuoi di migliori,
fatteli su misura.
Io sono come sono;
così dovrai accettarmi!



vicinanza

Quando spesso, piccina mia,
mi diventi, io non so come, estranea;
quando ci confondiamo tra la folla
a me si soffoca ogni gioia.
Ma quando è buio e quiete intorno a noi,
dei tuoi baci ancor mi riconosco.



Ahimè, la mia diletta parte

Ahimè, la mia diletta parte... Sale sulla nave!
Eolo, mio possente sovrano, trattieni le tempeste!
Stolto, mi risponde il nume, non temere le mugghianti bufere:
temi la brezza, quando Amore muove le ali dolcemente!



dolci affanni

Via, via da me, affanni!-Ma no, non lascia il mortale
l'affanno prima che sia la vita a lasciarlo.
Se così deve essere, allora venite, affanni d'amore,
scacciate i fratelli, prendete e dominate il mio cuore!



cupido

Cupido, monello testardo!
m'hai chiesto un riparo per poche ore,
e quanti giorni e notti sei rimasto!
Adesso il padrone in casa mia sei tu!

Sono scacciato dal mio ampio letto;
sto per terra, e di notte mi tormento;
il tuo capriccio attizza fiamma su fiamma nel fuoco,
brucia le scorte d'inverno e arde me misero.

Hai spostato e scompigliato gli oggetti miei,
io cerco, e sono come cieco e smarrito.
Strepiti senza ritegno, e io temo che l'animula
fugga via per sfuggire te, e abbandoni questa capanna.





Poesie Johann Wolfgang von Goethe (1749 - 1832) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo tedesco.