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Poesie di Marcello Marchesi

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Congedo

Pescare l'ostrica
sperando nella perla.
Aprire l'ostrica
restando come un pirla.
gettare l'ostrica
e dentro il mar riporla.
Questa è la vita
del pescator...



Una vita per la mia

Il passaggio a livello
era aperto.
Passai.
Il treno sfiorò la mia auto
lo sfiorai.
Tornai
indietro e scesi.
Il casellante dormiva.
Mi presi
sua moglie
la resi
incinta
e venni via.
Una vita per la mia.



Non mi va

Non è colpa mia.
per quanti sforzi faccia
non riesco a soffrire
più di due minuti
poi mi distraggo
e tanti saluti.
Che vi devo dire?
Al funerale
all'eccidio, all'ingiustizia
all'alluvione
oppongo la distrazione.
Non è che io sia sordo
al dolore...
No, io me ne scordo.
Saluto chi mi insultò
chi mi tradì
chi mi rovinò.
Ho scordato l'affronto
non ne tengo più conto.
Ma non è generosità
è che di soffrire
non mi va.