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Alle fronde dei salici

E come potevano noi cantare
Con il piede straniero sopra il cuore,
fra i morti abbandonati nelle piazze
sull'erba dura di ghiaccio, al lamento
d'agnello dei fanciulli, all'urlo nero
della madre che andava incontro al figlio
crocifisso sul palo del telegrafo?
Alle fronde dei salici, per voto,
anche le nostre cetre erano appese,
oscillavano lievi al triste vento.

 


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7 commenti    

7 commenti:

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  • maurizio zualdi il 14/04/2013 10:17
    Una lirica stupenda, da annoverare tra le migliori mai scritte.
  • Andrea il 17/09/2012 12:40
    una delle mie liriche preferite... la poesia completamente in balia degli eventi, incapace di incidere sugli orrori del presente...
  • silvana capelli il 24/11/2011 21:43
    triste, ma vera. Bella, per tener sempre vivo il ricordo dei fanciulli persi per la patria.
  • Alessio B. il 31/07/2011 18:00
    Davvero bellissima...
  • Matteo Clemente il 10/02/2010 16:11
    Allora, quando il presente, sfregiato dalla guerra, pare precludersi al canto e alla musica
    che la poesia, come dimostra lo stesso Quasimodo, si fa costrizione ineludibile che apre
    alla speranza.
  • il 24/11/2009 20:41
    Grandissima poesia... bellissima...
  • Roberta Berardi il 02/04/2009 22:41
    Splendida!