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Poesie di Sandro Penna

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Il vegetale

Lasciato ho gli animali con le loro
mille mutevoli inutili forme.
Respiro accanto a te, ora che annotta,
purpureo fiore sconosciuto: assai
meglio mi parli che le loro voci.
Dormi fra le tue verdi immense foglie,
purpureo fiore sconosciuto, vivo
come il lieve fanciullo che ho lasciato
dormire, un giorno, abbandonato all'erbe.

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Forse

Forse la giovinezza è solo questo
perenne amare i sensi e non pentirsi

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Fuggono i giorni lieti

Fuggono i giorni lieti
lieti di bella età.
Non fuggono i divieti
alla felicità

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Mi nasconda la notte e il dolce vento

Mi nasconda la notte e il dolce vento.
Da casa mia cacciato e a te venuto
mio romantico antico fiume lento.
Guardo il cielo e le nuvole e le luci
degli uomini laggiù così lontani
sempre da me. Ed io non so chi voglio
amare ormai se non il mio dolore.
La luna si nasconde e poi riappare
lenta vicenda inutilmente mossa
sovra il mio capo stanco di guardare.

   2 commenti     di: Sandro Penna


Poesia senza titolo

Era l'alba sui colli, e gli animali
ridavano alla terra i calmi occhi.
Io tornavo alla casa di mia madre.
Il treno dondolava i miei sbadigli
acerbi. E il primo vento era sull'erbe.

Altissimo e confuso, il paradiso
della mia vita non aveva ancora
volto. Ma l'ospite alla terra, nuovo,
già chiedeva l'amore, inginocchiato.

Cadeva la preghiera nella chiusa
casa entro odore di libri di scuola.
Navigavano al vespero felici
gridi di ucceli nel mio cielo d'ansia.

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