Sono libera d'amare come un uccello che vola verso
sud in autunno,
Rapido e deciso, non chiedendo alcuna gioia da un
altro,
Felice di dimenticare tutte le passioni di Aprile
Prima che fossi libera d'amare.
Sono libera d'amare, e ascolto la musica
leggermente,
Ma se lui tornasse, se mi guardasse profondamente,
Mi sveglierei, mi sveglierei e ricorderei
Che sono del mio amante.
Stanotte chiudo gli occhi e vedo
Una strana processione superarmi—
Gli anni prima che vedessi il tuo viso
Scorrono a fianco a me con una grazia malinconica;
Passano, i sensibili timidi anni,
Come uno che si sforza di ballare, per metà cieco
di lacrime.
Gli anni andavano via e non seppero mai
Che ognuno mi portava più vicino a te;
Il loro sentiero era stretto e distante
Ed ancora mi conduceva al tuo cuore—
Oh sensibili anni timidi, oh anni solitari,
Che si sforzavano di cantare con voci annegate
nelle lacrime.
Solenne si compì nell'aria bruna
della tragedia il perfetto finale:
sparì la bianca stella verginale
della sera, salì rossa la luna.
Guarda indietro con occhi desiderosi e sappi che
seguirò,
Sollevami nel tuo amore come un vento leggero
solleva una rondine,
Fa che il nostro volo sia lontano nel sole o nella
pioggia ventosa—
Ma cosa se udissi il mio primo amore chiamarmi di
nuovo?
Tienimi sul tuo cuore come il mare coraggioso
trattiene la schiuma,
Portami lontano sulle colline che nascondono la
tua casa;
La pace coprirà di frasche il tetto e l'amore
chiuderà col chiavistello la porta—
Ma cosa se udissi il mio primo amore chiamarmi una
volta ancora?
Non sono tua, tu non mi sai annullare,
anche se a questo il mio essere anela:
perdermi come fuoco di candela
a mezzogiorno accesa, o neve in mare.
Tu m'ami certo, e ancor mi seduce
il tuo spirito ardende, vivo sole;
pure, io resto io, colei che vuole
perdersi come lume in pura luce.
Oh, nell'amore fammi sprofondare,
strazia i miei sensi, fammi diventare
sorda e cieca in tempesta di tormenti,
tenue fiaccola tra maligni venti