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Poesie di valerio magrelli

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Dispensa

Dispensa mai fu donato
più appropriato nome.
Cuore del cibo posto
nel cuore della casa
come il motore immobile
delle cosmologie.
Tabernacolo luogo
alimentare e segreto.



Elegia

Se tutto ciò che cresce e brucia è brace,
amore è visione del rogo.
Pensa all'estate,
che nasce dissanguandosi
in una sorridente emorragia di luce.
Ciò che ti è caro muore, ciò che muore
ti è caro, se qualcosa ti è caro,
è perché muore. Ed ecco il corollario:
<<Ciò che ti è caro, è solo la sua morte>>.
È sera, nella stanza dei miei figli.
Disteso accanto a loro, li ascolto cinguettare.
Un bosco al buio. Posano
sui miei rami il peso caldo e vivo della voce,
un peso-volo trepidante.
O devo credere che siano solo le punte
incandescenti di un fuoco mezzo spento,
crollato, mezzo freddo, di un tizzone
già nero e muto, già muto,
mezzo morto?


Nota. Questa poesia nasce dal terrore che accompagna ogni felicità, dalla sensazione della sua spaventosa vulnerabilità.



Fenomeni

Qui sto senza paesaggio,
pere, mele, stagioni, cielo, niente,
soltanto suppellettili, una campagna
fatta ad artificio. Ma già da piccolo
per gioco stendevo una coperta
nella stanza, sopra mucchi di carta,
ed era un panorama,
una salma di monti.
Di tutto ciò qualcosa resta,
adesso, che scrivo a letto,
che io faccio la terra.



Sentirsi male

Sentirsi male sembra voler dire
che il dolore impedisce
l'ascolto di se stessi.
La malattia conduce
il suo corpo lontano,
troppo distante per essere udito.





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