Nun cercamo quisquiglie
o per bò!
son tutte pizzelanghere,
che a d'uopo
sta vorta nun fannu,
e damose sta mano
paisà, simmu tutti
e o Paesu e cerasu,
limuni e rose,
che profumano
e nun portan odio.
Il pane, il pane, il pane!
Non sarà lui a sollevare
le masse affamate e calare le bare
e piangere repubbliche delle banane
Abbiamo mai visto,
noi dei giorni ilari?
Il popolo non assomiglia a quel cristo
tradito dai propri cari
per pochi miseri danari
si costruisce la tirannia
e secoli bui e amari
e mille e una mania
Ma arriva il momento
In cui finisce
Di dolce Italia
lo azzurro mare
e li bruni Appennini
che a lo ciel
superbi si stagliano
con orgoglio
meco porto
e l'alma mea
così placo.
Guardavo tutto intorno a me,
sentivo il vento sulla mia pelle,
l'erba ondeggiare come
acqua gelida d'inverno,
ascoltavo i rumori perdersi
nel vuoto dei miei pensieri.
Alzai lo sguardo al cielo,
un sole agonizante rendeva
omaggio alla nostra presenza,
le nuvole sparivano bruciate
dal fuoco del tramonto,
si abituava il mio sguardo
al rosso vivo, al rosso sangue.
Guardai avanti,
A lo inno
de lo alemanno
e a la voce
de lo Duce,
l'Italia
perse
la sua fiducia.
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