Piccolo animale incompreso
comunque ti chiamino c'è la sensazione
di un temine dispregiativo... Porco... Maiale...
stai tranquillo e silenzioso nella tua gabbia
a mangiare per ingrassare...
in attesa di un unico destino
che la vita ti ha dato,
essere mangiato
La potenza del tuo sguardo
mi ha lasciato un vuoto nel cuore.
carezze delicate le mie
grandi occhi scuri i tuoi
dolci e carichi di speranza..
mi piange il cuore,
ti ho letto nella mente..
" Non lasciarmi qui.. ti prego"
solo carezze, gratuite..
non ho potuto darti di più
mentre annussavi la mia mano
e i tuoi occhi incrociavano i miei..
speranzosi.
avrei voluto portarti con me
Gabbiani che solcate i mari
quante terre lontane toccate,
da quanti tramonti
ed albe dorate venite baciati,
molti di voi sono anche in città,
e quando passo per andare in ufficio
vi vedo volare sul Tevere
per poi fermarvi curiosi a guardare
ma anche un po'per farvi ammirare.
Punteggia il verde scuro degli abeti
di San Pietro la collina, il mar laggiù
d'un azzurro chiaro fermo, nel ciel
nuvole bianche immote, leggiadro
di gabbiani un volo anima il quadro.
Rugge in silenzio nell'acqua sorgiva
il branco dei pesci rossi
Fugge da sè negli angoli scuri
nell'anfratto petroso
Fugge ed insegue diuturno zig zag
Nell'attimo immoto
abbocca le larve
poi ancora a pizzico di coda
sotto la cascatella
nel paradiso di questa fontanella
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