Ottobre l'ennesimo è arrivato
l'ho scorto stamane laggiù,
rattrappito
tra la rugiada d'un prato
scostar le foglie
come capelli dalla fronte d'un bambino,
aveva il profumo familiare
della corteccia bagnata
di muschio e funghi
e dei rimpianti.
M'ha parlato
del tempo andato
del tempo perso
e di quello che si fa aspettare.
Intorpidito il sole indugia
distratto come me
dalla danza
Breve e muto
l’anomalo percorso
senza briglie
in sussulti nervosi.
Finalmente libera
nel volo dell’addio:
danza senza ritmi
dimentica del coro
della grande chioma,
ripudio ribelle
di linfa padrona,
mano aperta
nell’ultimo amplesso
con il vento.
Non cade:
la discesa scivola
a carezzare il suolo.
Si accartoccia sazia
e sotto il passo
si sbriciola l’anelito.
Non è gemito,
Ma tu sei come la luna
Non ti mancherà mai
la saggezza
per illuminare
di notte
un abbraccio
e
per guardare
alle prime ore del mattino
i profili vitrei dei monti che
sembrano fatti di ceramica
e conoscere il segreto della pienezza.
E se il quasi nulla inganna
talvolta
anche te
esistono molti altri mondi
per i leopardi
gli angeli sfuggenti
e i fiori bianchi d'autunno
e ciò
Fissare la nebbia
Vedere una quercia
apparire e scomparire.
Nel silenzio raccogliere
la lucida e nera bellezza
degli ippocastani bagnata
da suoni
immersi nel dubbio
Questo porta
la canzone verginale dell'autunno
di frutti maturi
ma evanescenti.
E così ritorna la Follia
con il suo lato magico
di luci mai spente
dirette da foglie in cerca di notte
e di cielo
dove le nubi son
autunno, il mondo s'impigrisce
da lì a poco, la fangaia novembrina
farà posto
agli imbiancati profili delle colline
l'abetifera, col suo peplo invernale
sembra paludata
per andare in sposa a -messer- inverno
rami rinsecchiti, coi guanti bianchi
paiono far da testimoni
al connubio invernale.
Questa sezione contiene poesie e pensieri sull'autunno, la caduta delle foglie, la stagione della vendemmia e delle castagne