Dal ritorno da un viaggio
in una nazione africana
e avendo visto con gli occhi miei
come vivono i bambini
in villaggi di capanne,
senza cibo, senza acqua
e senza una speranza
di una vita migliore
il mio cuore sanguina
vedendo tante sofferenze.
Vorrei piangere con loro,
vorrei gridare al mondo intero
la mia e la loro sofferenza
ma mi accorgo che piangere
non serve a nulla,
Un mucchietto di pelle e ossa
e farfugliavi parole sconosciute
le mani a cercar fantasmi nell'aria
gli occhi azzurri, in continuo movimento,
vuoti e persi
già cercavano altri universi.
Ieri...
tre giovani OSS si son prese cura di te
ti han fatto mangiare e bere
ti han rasato
e profumato
contente di averti aiutato.
Ma stamattina...
in silenzio
te ne sei andato.
Mente che sol a se stessa pensa
sguardo distratto inaridito cuore
quei letti di cartone nell'inverno
erbe di un parco nella stagion
estiva povere lì sfatte povere
membra vi riposan ecco man
tremanti via via crescenti
dove un tempo di affamati
cani vi era zuffa e battaglia
rovistan disperati s'affannan
negli scarti dell'opulenza tua
soffermati un poco ti dico amic
Sensibile anima col cuore in gola
tra pianti e sorrisi
gioie e amarezze
non lesino sacrificio
Distesa è l'incerta mano
sorreggimi se cerco appoggio
comprensiva amica
già gli occhi tuoi mi parlano
Rincorro tue tracce visibili
è grande lo stupore
verso la meta finita
verso casa di Dio
Alle spalle notti folli
giorni grigi senza perdono
l'ignoranza non è padrona
l'illusione no
È mattino.
Sono davanti a te muto e impassibile.
I tuoi occhi vogliono parlarmi.
Ho fretta, sono passato oltre.
È sera.
Sono nuovamente davanti a te.
È strano, non colgo il calore nei tuoi occhi.
Mi stringe il cuore.
La mia freddezza ha spezzato le ali della tua vita.
È notte.
La notte della mia anima.
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