Vorrei essere la luna
per vederti e regalarti il mio sorriso ovunque andrai.
Vorrei essere una stella
per ascoltare i tuoi desideri e cadere tra le tue braccia
quando sarò vecchia.
Vorrei essere la notte
per raccontarti il giorno,
diventare giorno per toglierti dal buio.
Vorrei essere il tempo
per fermarti qui, come sei adesso
rannicchiato tra le mie braccia
mentre respiri piano e
Mia madre,
aveva negli occhi,
il colore verde dei prati,
così risaltanti,
su quella pelle bianca borotalco.
Aveva la tristezza pù dolce,
che in nessuno ho visto mai,
un fiume di lacrime in quegli occhi suoi.
Colmi di voglia di sorridere,
ma senza un motivo per farlo.
Il suo sorriso aveva la smorfia di un dolore,
per la sofferenza di madre,
così impotente davanti ad esso.
Poche
L'uomo dello spazio
teneva in mano il mondo,
mentre la scena sembrava
un enorme stargate;
sarebbe apparso nel suo abito di cristallo
per stupire il mondo;
uno spettacolo di luci, suoni, fiamme e danza,
di figure scese dall'alto
come fantasmi,
chitarre elettriche impazzite,
sfere di luce e corpi sinuosi di donne,
zombies tridimensionali, foreste incantate poi,
avrebbe indossato il suo
Ho seguito le tue parole
incuriosita, intimorita, ammaliata
Ho seguito il tuo desiderio che era il mio
spogliandomi,
abbattendo le difese,
ho rischiato con coraggio.
L'intuito ha vinto
ora torno alla Ragione
Vorrei darti quei lemmi
su un piatto d’argento
come la verità nascosta
nelle tue viscere dolenti.
Vorrei chiedere a Dio
se anche tu, come me,
un giorno attraverserai
gli incantati prati di stelle
seminando semi d’amore
sotto gli sguardi
di una luna rapita.
Bellissimi fiori nasceranno
tu li innaffierai col tuo pianto
mentre io ne farò poesia
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