A volte non c'è molto da dire
ed invece di scrivere io sorrido.
E corro vivo, nelle anse della felicità,
giocando con te come un bimbo
che fa volare l'aquilone
in questa magica primavera.
Tutto quello che mi sta davanti è talmente bello
che non puo' non essere un dono d'amore!
Di là del muro a secco
Il Paradiso irraggiungibile
Le sue mele proibite
Sorridono le donne al sole
Gli acini d'uva di zibibbo
Ed i frutti di fichidindia
Con le loro bucce spinose
Da addentare; dolce sapore
Gli occhi frugano tra le fajie
Alla ricerca di un vuoto
Dove poggiare i piedi
Il sogno di scavalcare il muro
E raccogliere fichi con bucce sciardate.
Con mani veloci e lattose;
Pa
Riemergendo dall'abisso,
posati i dardi di fuoco
si placa lo sguardo assassino.
Occhi sgranati si stendono
sul nuovo sorriso.
Braccia lunghe
come stecche di tergicristalli
lentamente muovono le mani,
che sempre più veloci
lavano il cielo
e tolgono la polvere
accatastata sull'orizzonte.
Tutte le cose belle
sono adesso
come in una festa
Qualche goccia di malinconia
si scompone
in mille colori
E mentre il paesaggio
mi scorre davanti
una bambina mi scruta
cercando qualcosa
che solo i bambini
possono vedere.
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