Vecchia,
ti chini a tendere alla terra la tua bianca
chioma,
mentre la luna ti dà l’ultimo bacio.
Addio grande e immensa dea.
Il giardino fiorito è dietro il cancello
Dei rovi
E tu ricordi il tuo corpo giovane,
esile e fresco.
Ora, mostri al cielo le tue mani secche,
enormi, lunghe, scoperte,
offri il tuo mantello nero,
curvo è il tuo corpo stanco.
Da madre,
attendi il rumore
Svegliatomi albero
con mie braccia ad onor di cielo,
ad ombra di prato soffice velo
verde chioma è grande corona
di qualche pennuto frugale dimora
certo non stona.
I giorni si fan fiori
veri capolavori
con petali volanti
tra nuvole dei sogni
a dar forme alla fantasia
che dell'anima incontra i bisogni,
soffia via la malinconia.
Sei il fuoco che mi scuote l'anima.
Sei la consolazione alla mia tristezza.
Sei capace di farmi ridere e piangere in una frazione di secondo.
Sei la cura contro ogni mio male.
Sei l'unico amore che mai tradisce.
Sei la mia forza e la mia vita.
E senza di te non saprei vivere.
Musica.
stanno le note umili
appiccicose,
l'un l'altra vicine
accordate armonie
di sentimenti sussurrati
protagoniste sfacciate
in barba
ai poveri di spirito
stanno le note nervose
tra spazi silenziosi
impazienti di sciogliere il dolore
inquiete nell'attesa
di un applauso rumoroso
tenere scolarette ordinate
che profumano di violetta
e di resina selvatica
uccidono la noia
tendono tran
Ti ascolto,
rifletti
l'incanto
in un suono
d'arpe,
magia
d'Angeli!
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