C arnevale è un vecchio strano
A ma scherzi, frizzi e lazzi
R iconduce vecchi e adulti all' infanzia ormai lontana.
N on ricorda quando è nato, la sua vita breve piange
E ntra allegro o forsennato nelle danze di chi è allegro.
V a lontano da chi è triste, da chi è solo e abbandonato.
A ffamato di apparenza si autoincensa con la maschera
Arlecchino e Colombina
son felici e domattina
dopo tanto spasimare
si potranno alfin sposare.
Ma la sera il promesso,
senza chiedere il permesso,
coi due soldi che ha in saccoccia,
con gli amici fa bisboccia.
Tutto spende in poche ore,
del denaro non ha amore.
Sol la maschera gli resta
per potere fare festa.
Così, ahimé, lui se la vende,
mentre il sole già risplende.
La sposina è
Civettuola
eppur carina,
da lo padrone Pantalone
corteggiata,
gli sfugge di qua,
gli sfugge di là,
niente da fa',
niente da fa',
se lo trova là
e mo qua;
fino a quando
lo suo Arlecchino,
fidanzato
assai geloso,
ne lo scorgere la cosa,
na castagna
a quel cazone
dà,
e in mutante,
a lo balcone
pentolar
lo lascia
senza più onore.
È arrivato Carnevale!
meno male
con il caldo,
con il freddo,
se sei brutto,
oppure bello,
con la pioggia,
o con il vento,
ridi sempre
Sei contento!
Non esiste il malumore
la tristezza qui non vale;
la letizia hai nel cuore,
è arrivato Carnevale!
Maschere e mascheroni
quanti bei cognomi
per la festa di carnevale
a casa dal signor gnomo
nata dal sogno malandrino
di pulcinella ed arlecchino
Maschere zelanti
Maschere ignobili
figlie dell'ignoranza
Maschere allegre
timidi sorrisi
coriandoli e filanti
Maschere belle e brutte
figlie della sorte
d'un canto di marzo
Maschere schernite
ignude e vestite
Maschere d' aprile
Masche
Questa sezione contiene poesie e filastrocche sul carnevale, poesie in rima sulle maschere, filastrocche per bambini sui costumi di carnevale