Non son bianco,
non son nero,
chi da mangiar mi dà
tiro per quello.
Sono anni che esisto,
sulle cose a volte " insisto".
Poi nel tempo son cambiato,
mi hanno prima "migliorato",
oggi sono "aggiornato"!
Prima ero col carbone,
oggi ho un'altra "tensione".
Se tu non mi vuoi usare,
meglio in giro non andare!
Quelli che stanno a guardare.
ti potrebber criticare!
Cosa potrei essere?
La pietra, il fuoco brucia,
e la muta in concime.
Ora si fonde alla terra,
raccolta in vasi o teli.
In me spunta l’ fiore,
fiore malsano,
d’ingegno, di virtù,
di torbido smarrimento.
Il dolore attizza,
o la gioia se c’è.
Per i più allegrezza,
clessidra per me,
che segna i giorni,
come una carezza.
2001 (da “Senza Timone”)
A dicembre compio l’anni co’ li gatti
pe’ adesso ce n’ho quarantatrè
scrivo poesie, cucino e lavo li piatti…
e tutto quanto er resto viè da sé.
Io ciò ‘n potere de capì ar volo
quello che all’omo je succede drento
me basta ‘n “TAC” pe’ ‘n minuto solo
e svelo l’interiore patimento.
Riesco a guarda’ ‘n fonno a ogni ‘ndividuo
nun vojo pecca’ de pres
Grande seduttore, ebbe molte amanti
a Roma il grande Puffo marciò: "Presto!"
dittator imperial divenne presto
al rosso inverno russo lasciò i fanti.
La pagina riporta i titoli delle opere presenti nella categoria Indovinelli poetici.