La polvere de lo tempo
s'è posata anco su li mei anni iti,
e como veccio macinino arrugginito
e non oleato se move rumoroso,
pe' poi fracassarsi a pochi metri.
Dalle mani curve
spasmodiche
carezze sfuggenti
sfioranti pelle umana
finchè materia del corpo
finchè movimento ancor
finchè tatto ancor sentii
come un orecchio sul mondo
ancora riverso nell'impercettibile espirare
filo di vento soffiato
suono di parole nei giorni trascorsi...
Come dai piedi ancor camminanti
passi d'uomo invecchiato
mai conteggiati
per conoscer la strada
persa
Il suo canto
è quello di una valle ombrosa
della coltre di nebbia
del tronco caduto che attende gli anni
sommerso di vita nascosta
La minaccia dell'alta marea
che non spaventa il fiero scoglio
L'attesa che pensa immobile
quando il rintocco non giunge
Raggio di luce che passa rapido sull'erba umida
Nell'ora del cielo bianco sale una lingua di fumo
Neve?
l'ho seguita...
come sempre alla fine del giorno
quando arriva col viso da bambina
e mi dice
-vieni con me a raccogliere un sogno?-
si...
in cima a monti che non ho mai scalato
su prati che non ho mai visto
su cieli che non ho mai toccato
e poi precipitare dentro braccia
che non ho mai conosciuto
ci capiamo al volo quando mi fa salire
dentro la fantasia
nel tunnel della trasgressione
In una macchia notturna
una bambina è sola
occhi neri navigano nel buio
bocca asciutta di parole
attende
vorrebbe correre, vorrebbe danzare
è così brava eppure ferma
è così bella eppure ignara
perchè i suoi occhi neri navigano
nel buio.
Non c'è luce, tutto obnubilato
senza vita pare dal di fuori
perchè allora dentro è piena di colori?
Sol pochi sguardi vi si posano
ancora m
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