Gli occhi attratti
sullo specchio la natura,
la neve che respinge
i colori del cielo,
le montagne espresse
su due piani diversi,
il forte brillare dei
raggi di luce.
Lo sgorgare improvviso
di un’ acqua gelata,
primo segnale di una
nuova stagione.
La corsa di cervo,
la fame di un lupo;
il diritto senza l’ uomo
rimesso alle leggi
della sopravvivenza.
Quel Gennaio
fiero e baldanzoso
a cavallo
del suo destriero
strepitoso,
per i misfatti
qui e là
occorsi già,
il brio
perso ha,
e lacrime
non cela
sul suo volto
d'una volta
gioviale.
L’aria, fredda e pungente,
Avvolge sia il corpo che la mente;
Il sole, distante e fugace,
Rende l’uomo pigro e poco audace.
Quindi l’Inverno è giunto,
Il solito vecchio gigante consunto;
Rispetta solo il suo dovere,
Non è lui che tiene il potere.
Lo spinge sempre Madre Natura,
Sicchè per gli umani sia una tortura:
Anche se ciò è ormai passato,
Il ciclo della Natura non sa
Alberi inzuccherati
sembra un quadro naif.
Un vecchio cane senza tenerezza
si accuccia al sole.
Cielo senza nuvole.
I mille pini sul lato in ombra,
come sentinelle, guardano impettiti,
I tetti delle case
illuminati a festa da questo bianco acceso
e cinguettio tra i rami...
tace la fretta e nasconde la neve,
nasconde ma... non cancella!
Rigida notte invernale,
tersa,
fredda,
Questa sezione contiene poesie e pensieri sull'inverno, sulla neve e la stagione fredda