maestrale impertinente
stasera
schiumeggianti marosi
sospinti impietosamente
percuotono come un instancabile maglio
le frastagliate rocce.
mille e mille gocce salate
sospese per un battito di ciglia
cadono come lacrime
su un volto affranto dal pentimento.
ermo, indugio
sferzanti raffiche
mi portano un pianto, forse no
sarà questo sibilare eolico
fra questa secolare vegetazione
una lacrima dal cielo
punge la terra,
che coperta da un velo
inizia una guerra
gelide spade
attaccano, feriscono,
il sole lontano cade
sotto nuvole che crescono.
freddo violento
che tutto cambia,
in un movimento lento
entra nella nebbia.
raggiunge le luci,
i fuochi ancora caldi,
spariscono le voci,
fuggono gli araldi,
in quel freddo silenzio,
tra piccole fiamme,
muore il
Nel parco
tutto ancora tace.
Fra verdi zolle,
sprazzi di neve
ovattano il respiro
dell'erba.
C'è di nuovo
che, precoci,
son fiorite le mimose,
regalano
le gialle infiorescenze,
raggi di un sole
che stenta a comparire.
Come se madre natura,
offesa dal tanto
rigore,
avesse loro permesso
di aprirsi in fiore,
per inebriarsi di un onirico
desiderio di primavera,
che ancor lontana
Disgelo.
Piccole cascatelle di acqua e di luce canticchiano
dalle grondaie.
Nella Tua arte
fredde mani in cristallo
Fragile Sole
Questa sezione contiene poesie e pensieri sull'inverno, sulla neve e la stagione fredda