Talvolta
mi fermo a guardare
i passeri sulla neve,
Che segno del destino fosse
ancora non so;
fu l'unica rosa conosciuta
rubata ad un bacio che ammutolì il creato.
indecisi sul da farsi la piantammo in giardino
tra la strelizia e la camelia,
col suo velo da sposa in fioritura di aghi ghiacciati.
ancora oggi s'inebria, di buone abitudini,
accarezzata dalla ruvida mano di ogni rigido inverno.
Leggiadra e bianca trina di stella,
la neve fitta cade dal cielo;
nel suo candore, salendo in sella,
bel cavaliere, va verso il gelo.
Bagliori azzurri, gli occhi stupiti
di bimbi dietro vetri appannati;
voci sommesse, suoni attutiti
lungo le strade; luoghi incantati.
Grida di gioia, giochi di bimbi
che san far belli, grandi pupazzi;
con i giacconi, cappelli sghembi,
fan con bottoni
gli alberi d'inverno
muti ed impotenti
guardano il vento
che si rincorre fra i rami
sembrano mani scarne
coi guanti bianchi
quando nevica un pò.
Gelido sogno
d'inverno alle porte
che sibila cristallo
bussando più forte.
Osserva il mio sogno
da un nuovo spiraglio,
il sogno di un sogno,
immobile abbaglio.
Un tono più smorto
riempir vedo il cielo,
un sole ormai spento
e coperto da un velo.
A ceder si presta,
il sole ormai spento,
il posto d'onore
a nuvole e vento.
Sibila sibila
il vento sferzante,
lo senti più forte
Questa sezione contiene poesie e pensieri sull'inverno, sulla neve e la stagione fredda