s'è presentato col colbacco
fischiettando allegramente
per le strade immote a braccetto
di compagna tramontana
sono metafore ormai logore
quei rami d'alberi
protesi verso il cielo bianco piombo
che ingoia i tetti delle case
il cappello pigiato sulla fronte
e il collo rintanato nelle spalle
raro movimento d'un passante
che muove l'aria di mulinelli densi
l'orme ch'egli lascia s
pesa il grigiore dell'inverno
s'inarcano le spalle
dello spirito sotto il suo carico
e il cuore geme melanconico
nei giorni muti e squallidi.
Con la stessa noiosa insistenza
di un bimbo capriccioso
che pesta i piedi
per ottenere un nuovo gioco,
così tu, inverno,
entri in ogni
angolo del mio corpo,
deprimendomi.
Malata di tristezza
mio sicuro riparo
al tuo intenso gelo
è i
La neve...
allora si che era una festa
quando il cielo si divertiva a rovesciarla
e non scherzava
copriva tetti auto strade alberi
diventava una bianca magia
e noi bambini scalzi correre nella via
senza doposci
senza guanti
senza pretese
si trasformava in fiaba quel piccolo paese
palle e pupazzi di neve
le strade piste di ghiaccio
dove la fantasia pattinava i suoi sogni colorati
e
silenziosamente
senza tregua, ammanta questa neve
ora che l'autunno, ha ceduto le armi alla stagione
piano ma dappertutto
acquista sovranità.
Irriducibili abetifere, ostentano impassibile distacco
fiumi di nubi, fra tortuosi picchi
rovesciano in ogni dove, fiocchi multiformi.
È l'inverno
e dietro li lui
Natale, Capodanno, Epifania e quell'istrione di Carnevale
tutti in colonna, percor
In una gelida giornata di gennaio
protendi le braccia tue verso il ciel.
Malato sembri con le marroncine foglie,
mi avvicino e sorpresa vedo i fiori tuoi
di color giallino e non appariscenti,
ma il profumo che emanano ricorda
vaniglia, terre magiche d'Oriente.
Ferisco i tuoi rami per portarti
in casa mia e poter sognar viaggi
in terre lontane dove caldo è il sol.
Questa sezione contiene poesie e pensieri sull'inverno, sulla neve e la stagione fredda