Una candela
da accendere
in passi di penombra
il fresco a vista
lambiva gli intenti
legno, ferro, vetro
riportano lontano.
Il saggio di botte
come preludio
di un risultato certo,
il tempo come forma
di rispetto
e tutto come fuori
dal tempo,
l'eterno sopraggiungeva.
Comodi in discorsi
percezioni a confronto
scorrevano calde
ed evocative
i colori, le sfumature
il ricco riflesso
Camminare a piedi nudi sull'asfalto
dove dormono
di nascosto
i fiori
in questa notte di luna nell'universo
fra le moltitudini
le tue mani che intrecciano mani
il signor Grieg sulla panchina come letto
e quel grammofono
lontano
che suona
ho visto le stelle tacere
le verità profonde di noi
tutte le nostre meschine povertà
ora che è già domani
ed ogni grano di nuovo matura
Avventurose e speri-colate lave di I-dee
dove il pensiero bussa bruci-ante
si aprono i martellati cancelli forgiati
nell’in-canto frammentato di deliziose vergini parole in prole stupefatta di paradisi legittimi svelanti
Leggiti nei tuoi assordanti vagiti d’amante!!!!
Con fare cardinalizio
sprofondati in poltrone
serafici giudici
laureati in agraria
votano l'intelligenza
delle bistecche
Il capo caglio
l'addetto ai sieri
e il supervisore alla mungitura
discutono su mammelle stressate
Il marchiatore
mette numeri ai prosciutti
e chiama ad alta voce
per l'ingresso alla staccionata
dei promossi
Domani si venderà formaggio
per i palati fini
Macina le parole come pietre
e ricavane calce con cemento
per mattoni ripieni di silenzio
fragoroso sull'umano errare.
Gridate le parole poco servono
se spiace sentirsi biasimare
per pentirsi del peccato fatto
alla ragione avvezza a delirare.
Verrà tempo nuovo per il canto
e nasceranno ancora le parole
ispirate dal vero giunto al buono.
Allora ci sarà giusta stagione
somiglian
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