Francesco, vivo della sua intelligenza
Si dimena sotto le coperte
Ricordando il dolce sogno dell'esilio volontario, esiliato a Milano
A imbottirsi di roba. Francesco stava davanti al duomo
In mezzo alle madonne, cittadino indiscreto di una città selettiva.
Di neri e di rossi i suoi occhi suonavano musiche celestiali.
Francesco! Francesco! Francesco!
Francesco sapeva tutto dei Depeche Mode
Custode de sto sacro logo
c'è Don Peppe reverendo
che con du' chierichetti prenne logo
presso l'Altar Maggiore benedicendo;
e nessun de lui se può far giogo
altrimenti son mazzate ad endo;
qualche volta sembra un mago
quanno ne le su' mani appare un mango.
Gioia di note,
sinergiche e
liberate da coppia
come scroscio, vivido,
ardore nitido,
suono del creativo,
istintivo, elegantia
azione indomita,
colore e diletto!
Nuvole di visi
hai dintorno,
grappoli di mani
si tendono attente
verso il tuo corpo,
mille sguardi
rispondono al tuo,
ma non illuderti:
sei solo,
sempre e ovunque.
Esisti tu solo,
per te.
"Inesorabile scorre la vita,
effimera, amara e triste.
Nasciamo, viviamo e moriamo
come un fiore che
apascisse
piano piano.
Le radici degli ideali vacillano
soto la pressione esterna,
sbagliata e crudele.
Pregiamo per un Dio
inesistente, capace di
mentire e sfruttare l'animo
buono delle persone.
Per noia, egoismo e avidità,
uccidiamo, sfruttiamo e
violentiamo.
Odio, rancore e f
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