La notte,
che non finisce
e non m'importa se
t'allontani o rimani
mi guardo intorno
cercando i tuoi occhi
alla fine che cos'altro ci resta?
Tre ragazze immaginarie
nella mia testa
ridono e danzano e
comincia la festa
sirene con lo sguardo
di chi ha perso il cammino
mi sento come un naufrago
sulle onde
di un mare in tempesta
splendore,
che ci nasconde
nessuno mai potrà
vede
Intendere
l'assenza
Volerla ospitare come amante
deliziosa
crearle una tana confortevole
perché s'innesti prendendo parte
alla fioritura di un finto sonno
coccolarla
tra le ortiche dei non gesti
che la rendono diffidente
saziarla dalla fame d'esistere
nelle notti ovattate di suoni grevi
e familiari
Portarla al collo come amuleto di stagno
duttile e sottile manipolarla
tenerla
Pensiero di te...
attimo d'impulso ardente
delicato vapore
mosso da caldo alito di vento
profumo d'oriente
su pelle nuda
stralci di colore
diretti al cuore
era docile l'eco dei sensi
con te tra le mie ciglia
e l'anima che affondava
in un istante senza tempo
Ora...
senza senso è l'attimo
Tu mi manchi
Sfogliando un vecchio quaderno
da qualche annetto lasciato
tra i topi, d'un caseggiato
rinvengon a le pupille
un bel po' di pensierini
faville
d'ancor vispi bambini.
Passato, ne la lettura
scorrea, sinchè nostalgia
cedea, nel meriggio scuro...
Pagine aveo... d'allegria!
Un quarto alle tre.
Il lampo profeta del tempo
segna l'ora nera di un suicidio...
Il bicchiere trema ancora,
la mia fragile mano ancora vede i tuoi ricordi:
quanti vuoti abbracci alle tende,
pensando di stringermi a te.
Dieci alle tre.
Il veleno allieta ancora il mio destino;
soffocando la vita in un sorso,
attendo il rintocco letale.
In quiete ascolto le danzanti ceneri:
questa
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