Il respiro sale fino alla gola,
si comprime e poi si libera lentamente.
Inizia a scender giù,
inizia il suo percorso,
a più riprese.
Giostre di emozioni,
labirinti di ricordi,
girandole di pensieri.
Ed ecco la meta,
il baricentro della mia vita,
l'inconfondibile natura del mio essere.
A quel punto,
lacrime innocenti cadono dagli occhi,
leggeri brividi accarezzano il corpo.
È la sofferenza assopita da tempo immemore,
è la sofferenza che non conoscevo.
Ma andando oltre,
una sensazione di leggerezza prende il sopravvento,
e la sofferenza si arrende
davanti alla meraviglia della mia natura,
davanti all'insaziabile profondità dell'essere.