E mi sovviene il giorno
Un camino acceso
Un cielo apparecchiato
Le albe più chiare e trasparenti
Che avessi mai vissuto
Tramonti in cui tuffarsi a leggere
L'anima
a raccogliere foglie
A scaldare le mani fredde
A berci il cielo
Era lì dietro quel vetro
Ti aveva appena portato in dono
Un raggio di sole
Voleva che la ricordassi così
Ma tu non ti potevi alzare
E guardare fuori
La primavera che arrivava
E quel campo di fiori
Un vaso di rose bianche
Sopra il comodino
Tu ed io in compagnia del silenzio
Un dolore nascosto
Non voleva lasciarti rimpianti
Lei
Che prendeva il suo posto