Sono
il suono
maestoso e stridente
di un riso eterno
semplice
nel puro profondo
eco
di uno specchio
schiavo
il mio viso
è
il sosia
di un cerino acceso dalle Tue mani nella notte dei Molotov cugini alla lontana dei fratelli Karamazov
l'anfitrione
di un soverchiante giullare
ospitale e generoso
allegro e triste
padre e figlio di un sentimento d'Amore incatenato al tempo
di un uomo
certo
appassionato
di concetti sempre ben accetti
ma incerto
di sé stesso nel suo andar a braccetto con un sinfonico sconcertante nichilista concerto
-une Boule de Suif dans le courant des années-
come
tanti altri Artisti
una stanza di sole residente in un forzato albergo di nuvole per un pezzo di pane
legate
in ultima istanza all'orlo di un Tuo vestito azzurro
di un blu prussiano
sono le onde del mio rivoluzionario mare
trasportate in un volo di cigni generazionali
dalle assordanti piogge inquisitorie di un razionale egocentrico Tuono borghese
alla serenità radiosa di un Tuo irrazionale sì proletario
melodioso nel suono ridente di una progenie casa di geniali parole abitata da una numerosa prole liberata dalla arbitraria corvè di sedersi e non sedersi ad un tavolo imbandito dagli istinti vitali
mi troverai festante ad asciugare con i miei occhi ogni Tua lacrima
l'autore Vincenzo Capitanucci ha riportato queste note sull'opera
Ciascuno di noi è colpevole di tutto e per tutti sulla Terra, questo è indubbio, non solo a causa della colpa comune originaria ma ciascuno individualmente per tutti gli uomini per ogni uomo sulla Terra