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Quella

Quella che lesse fu
quella che scrisse
poiché un segreto è come ramo d'albero
dove gli uccelli posano e proliferano
e cambiano d'aspetto ad ogni volo

Quella che venne fu
quella che andò
a cercare la somma nella distanza
pensando fosse vincolo la libertà
pensando fosse orgoglio la nudità

Tramando ad ogni solco la penombra
si sposta come stormo giù nell'anima
e la vista non è che sana delusione
d'un alfabeto muto ad ogni nome

Fintanto che lusinghi il mio reame
Tu splendida maledizione del mio vivere
quell'osso d'astronave opportunamente
sarà del foro archeologo più audace

 

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3 commenti:

  • Michele Loreto il 22/10/2012 04:20
    La poesia apre con un appello diretto a tutti quelli che hanno la coscienza tranquilla, che vivono quasi senza prendere posizione su nulla
  • laura cuppone il 10/10/2012 10:17
    come si mente a se stessi?
    come si esterna una delusione? come si straccia il foglio dell'esistere? come si rinnega un percorso?
    tutto forse si riduce a scontri di scariche elettriche in un cervello oramai piegato al volere del nulla che ci circonda..

    nessuna capacità o stimolo alla lotta.. ma solo oppressione e futilità.

    grazie stella d'aver dato la tua parola.. all'orecchio
    della
    mia...

    Laura
  • stella luce il 08/10/2012 10:50
    il male di vivere... versi molto belli

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