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A mia madre

La guardavo mia madre
donna del Sud
sempre vestita di nero
mentre rammendava i calzini
dei nipoti per la festa
dei morti.
Aspettavamo, seduti attorno al fuoco
su sedie di paglia, che tornasse
mio padre
stanco come ogni sera
mentre lentamente
cuocevano i cavoli
profumando intensamente
l'aria.
E intanto parlavamo di Pietro,
di Gino di Enza e dei nipoti
accennando di sfuggita
una triste risata.
Era triste mia madre
ché di tutti i suoi fiori non gliene
restava uno.
Rattoppava i calzini
e li riempiva di dolcetti.
Nel giorno dei morti
lei pensava ai germogli
appena nati

 

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6 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • agave il 12/10/2012 19:39
    traccia un intimo scenario familiare che quasi quasi mi spiace rubarti, anche la tua poesia mi fa pensare che forse tutte le mamme dei poeti o di chi ama la poesia sono state tristi e amorevoli.
  • Rocco Michele LETTINI il 12/10/2012 08:27
    UN RIMEMBRAR SUBLIME... LA MAMMA... I RICORDI PREGNI DI TENEREZZA... IL MIO ELOGIO MICHELE... SERENA GIORNATA

6 commenti:

  • Michele Giuliano il 17/10/2012 07:28
    Vi ringrazio tutti per quanto espresso!!
  • Ellebi il 13/10/2012 01:22
    Davvero molto belli questi semplici versi dedicati a una madre. Molto apprezzata, saluti.
  • Alessandro il 13/10/2012 00:01
    Un affresco particolare, ricordi infantili di uno scenario familiare in cui si intrecciano tradizione e sentimento. Ottimissima
  • loretta margherita citarei il 12/10/2012 20:12
    toccante molto bella
  • Anonimo il 12/10/2012 13:06
    Quando la tristezza è così dolcemente espressa e, ad ispirarla, è la madre, anzichè far male ti "culla" come ognuna di Loro sa fare. Con figli di tutte le età.
  • Anonimo il 12/10/2012 08:53
    Quanto amore in questi versi. Bella poesia, vera, tenera.

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