La guardavo mia madre
donna del Sud
sempre vestita di nero
mentre rammendava i calzini
dei nipoti per la festa
dei morti.
Aspettavamo, seduti attorno al fuoco
su sedie di paglia, che tornasse
mio padre
stanco come ogni sera
mentre lentamente
cuocevano i cavoli
profumando intensamente
l'aria.
E intanto parlavamo di Pietro,
di Gino di Enza e dei nipoti
accennando di sfuggita
una triste risata.
Era triste mia madre
ché di tutti i suoi fiori non gliene
restava uno.
Rattoppava i calzini
e li riempiva di dolcetti.
Nel giorno dei morti
lei pensava ai germogli
appena nati