Avea lo sguardo
d'un furente cigno
immobile stava acontemplar lo sguardo mio
Volevasi mostrar ch'el esser mio
le stava innanzi ad un leggio
legnoso scrigno ove posato ancor
non ebbi lo tomo mio
si da esitarmi.
Fui mutato a incanto dall'occhi sua,
scagliommi or dentro
come saetta
un dardo che un fiato
lasciommi
per esalar sospiro.
Pur d'appressso non vidi
angeli o putti
ne musici clamanti
Cos'era al fin questa malia?
Tornata era Circe
dallo suo Odisseo?
Inver nulla compresi
sol che cadetti
come lanciato fa lo sasso
tirato per sentir lo tonfo
dentro a quell'occhi
che mirar no puoti.