La mano tiepida dell'angelo arriva nel mordermi del mio pianto.
Gioisco un istante vicino alle tue ridenti labbra e poi l'oblio.
Sogni notturni si appoggiano al passare dei minuti.
Divengono sempre più cupi e distanti con l'invidia della luce.
I fili del mondo vedo scucirsi.
L'attimo prima danzo scalza su terre in rovina.
L'attimo dopo preferisco il niente al fare.
Tempestoso il dolore del vivere in bilico.
Non fui mai amata e questo lo riconosco.
Ho addosso l'odore dell'attesa.
Sa di erba da tagliare.
Sa di Scirocco.
Vorrei ora una speranza coperta di un manto lucente.
Una speranza che non debba per forza svanire.