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L'alba si nasconde

L'alba si nasconde dietro nuvole di pioggia
che batte con violenza le tegole della casa
a tratti si ode uno scampanio ripetuto;
le pecore si scrollano la pioggia di dosso
il freddo che il vento ha ululato nella notte,
adesso l'acqua ha reclamato il suo possesso
avanza verso la valle lungo antiche strade
scava la terra e la trascina a valle.
La gente della casupola lascia i giacigli
diretti alla mammara, agli ovili;
il latte dovrà essere munto,
i pastori muovono i capezzoli con mani fredde,
mescolano latte e pioggia
tutto si fonde dentro quella scisca
il vapore soffiato dagli pastori sulle mani
il fumo dei rovi bruciati pi fari lu fruttu
quello della quadara sa di ricotta calda
capace di far dimenticare il freddo
le vesti di pelle bagnate, il vento
che in quella casa entra dal tetto
la nebbia scompare poi torna più fitta
quell'acqua che rumoreggia tra mille rivoli
adesso smorza appena lo scampanio delle greggi
i cavalli chinano il capo e aspettano pazienti
che cessi quel diluvio
che intristisce i cuori e li fa muti.
Ancora cala la notte
senza che il sole sia mai apparso
l'odore della terra ricopre ogni cosa.

 

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2 commenti     4 recensioni    

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4 recensioni:

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  • Anonimo il 30/10/2012 06:59
    Salvatore rende omaggio ancora una volta a un suo vissuto che spero ancora sia così fortemente reale da qualche parte. Coglie il sentore dell'alba dietro la pioggia e arriva all'odore di terra che copre ogni cosa. Quando sparge qua e là termini che possono conoscere solo gli addetti di quel difficile lavoro contadino della sua terra, è come volesse consacrarli nel tempo, che non vadano perduti insomma, tanto è ancora forte nella sua totalità l'appartenenza a quella realtà. Ogni volta è un tuffo in un mondo che so esistere ancora, che ho conosciuto un po' nel mio paesino, ma vivendo da molto in città spesso mi appare tanto lontano, magari sostituito da macchinari e scomparso, con te invece tornano quelle atmosfere intatte, quegli odori, la fatica e la speranza nell'incertezza. Splendida!
  • Anonimo il 29/10/2012 09:51
    Versi che mi ricordano la terra in cui sono nato: l'Abruzzo aquilano, le sue montagne, le greggi, il duro lavoro dei pastori. Tutto, sotto un tempo spesso inclemente.
  • Grazia Denaro il 28/10/2012 19:27
    Una bella poesia evocativa che descrive come un quadro le difficoltà che spesso porta la pioggia, la nebbia al lavoro dei pastori che è già duro, ma lo diventa ancora di più quando le condizioni atmosferiche diventono avverse. Notevole opera scritta con versi scorrevoli, apprezzata per contenuto e forma!
  • Rocco Michele LETTINI il 28/10/2012 01:28
    MERAVIGLIOSA NE LI SUOI PASSI E NE L'ARMONIA DI SCORREVOLI VERSI... IL MIO ELOGIO SALVATORE

2 commenti:

  • Anonimo il 29/11/2012 10:50
    belli questi vesi dedicati alla terra natia... odore di terra bagnata ticchettio della pioggia... quasi un dipinto... complimenti
  • salvatore maurici il 30/10/2012 09:59
    I grandi Maestri ci insegnano che sono vere tutte quelle immagini che la loro poesia rendono tale, anche le nostre sono vere nel momento che chi le legge le fa proprie perchè hanno acceso ricordi del bel tempo andato. Grazie a tutti voi, siete stati generosi, profondi e buoni critici.

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