Ottobre l'ennesimo è arrivato
l'ho scorto stamane laggiù,
rattrappito
tra la rugiada d'un prato
scostar le foglie
come capelli dalla fronte d'un bambino,
aveva il profumo familiare
della corteccia bagnata
di muschio e funghi
e dei rimpianti.
M'ha parlato
del tempo andato
del tempo perso
e di quello che si fa aspettare.
Intorpidito il sole indugia
distratto come me
dalla danza d'ombre
che s'allungano
si dispongono
fin nel profondo
per le strade della città antica
come a conquistarla
l'invadono
mimando
la fredda malinconia...
Cade qualche goccia
e in me riecheggia
nel mio vuoto,
mi affido
alla notte,
ai suoi prodigi
agli amici fedeli
ai loro auspici.