Petali che non scendono giù
si aprono al sole
di un mattino senza brina.
Da lontano, vento caldo che porta
foglie di altra terra e aria,
ultimi stralci di un inverno che non c'è più.
Cammini per il viottolo,
non hai l'ombrello, né orologio,
solo il bastone che ti sorregge
e pensi alla tua lunga vita trascorsa
tra libri e ricerche.
Remoto è il tempo
quando scrivevi con il calamaio,
leggevi opere in manoscritti
e scrivevi di nascosto sui giornali.
Sogni di libertà, di uguaglianza
danzavano nella tua mano.
Ora parli piano ma conservi lo sguardo
che incontrava e ammirava
chi di raggiungerti sognava
ma mai arrivava.