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Non sarai mai la luce

Mani sapienti hanno preso le mie in un giorno di pianto.
Lucciole distese nel cielo a illuminare il mio viso
ti proclamavi luce del mio destino,
sole che scalda, brezza di primavera, miele per l'anima.
Ho aspettato e non speravo più di incontrarti.
Casa pericolante, tarlata, era la mia vita.
Come chitarra stonata suonavano le mie corde.
E tu, suonatore di violino, hai accordato lo strumento :eri Paganini per il mio orecchio sordo.

Per un giorno sono stata calore, colore che scotta.
E poi tempesta furiosa, tsunami di istinti, pioggia di lacrime e di sangue.
E poi ghiaccio e neve, dove sprofondare senza appigli.
E poi un fiore è sbocciato, un bucaneve dal bulbo velenoso che non dà scampo.

E aspetto.
Una mano tesa che non stritoli l'esistenza.

 

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1 commenti:

  • augusta il 13/01/2013 14:11
    molto bella la chiusa...