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Figlio

Perché tu pensier, figlio mio,
non voli alto nel cielo
come chiunque in cerca d'oblio?

Perché tu concezione ardita
della sconsolata vita
che troppo soggetta
al tempo è, non
salti
nel blu profondo
con le nubi
e lor smalti?

Perché ti ostini,
destino crudele
a restar tra i miei vicini
nel campo
delle mele
rosse come lampo
che agrodolce
in tempesta sfara
e con luce fende
quell'ombra ch'è in
te?

Oh, figlio, sogno mio
ricordati di me solo io
di te ho dato
tanta cura, t'ho amato
senza paura al core acciglio
per favore amore mio adorato
resta nella mia mente giglio
troppo giovane e troppo dorato
è questo sogno mio
ti auguro di essere in vita alato.

Io ancor non ho figli, nipoti
come maggior de' volti noti
ma aspetta a desiderare figliuol mio
di essere al mondo ché rio
è questo tempo ingrato
troppo troppo affidato al fato
resta bambino non che io ti imiti...

Crescendo non si han che nuovi limiti.

 

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1 commenti     1 recensioni    

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1 recensioni:

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  • Rocco Michele LETTINI il 06/02/2013 01:48
    LA CHIUSA?
    L'aurea corona a li tanti interrogativi lasciati mirabilmente e a la fantastica sequela scorsa ne l'attenta lettura!
    Sublime lo tuo riflessivo costrutto... il mio elogio e il mio plauso Luca

1 commenti:

  • Verbena il 09/09/2014 20:19
    molto apprezzata, letta con vero interesse.

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