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Impregnata del nulla sino all'orlo

Spugna secca
crespa asciutta e rattrappita
che leggera se ne sta
pensierosa, abbandonata
mirando di sfuggita l'accogliente
spugna nuova, così lontana
dall'essere sbiadita

brama di cullarsi nelle spume
ora ricche e di volume piene
mentre soffici si fan spazio tra le acque
galleggianti come oli, come pece
ora piatte e pocamente invitanti
con le alghe sopravvivono alla riva

la mia spugna bronzea
tristemente si rassegna
si dimena nella melma poi si perde

eppure ha sete

eppure ha voglia

eppure ancor non cede

 

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3 commenti     2 recensioni    

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2 recensioni:

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  • Raffaele Arena il 17/02/2013 19:31
    E meno male che non cede, questa spugna. E sopratutto che si strizzi degli acidi cattivi, per ritrovar lucidità e direzione. Apprezzata.
  • rescaldani franco il 12/02/2013 09:07
    Una libera e suggestiva poesia. Apprezzata la tua sincerità.

3 commenti:

  • Gianni Spadavecchia il 13/02/2013 13:44
    Bella poesia, molto libera e personale.
  • Alessandro il 12/02/2013 21:40
    Spugna secca impregnata di aridità, che cerca la fonte a cui abbeverarsi. Metafora di un'esistenza smarrita.
  • loretta margherita citarei il 12/02/2013 07:18
    apprezzata, originale, complimenti

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